La Storia Documenti ed Immagini I Presidenti Le Attività Dove siamo Contatti

■ Lettera dei presidenti
 

Ricorrendo quest’anno il 100° anniversario della fondazione della nostra Cooperativa, abbiamo cercato di ricostruire con questa pubblicazione il lungo percorso e le traversie che la nostra beneamata ha vissuto, sopportato e sconfitto nel corso di questi lunghi anni. Il fatto poi che oggi spetti a me, in qualità di Presidente, il raccontarVi tutto ciò e che io sia qui in questa veste ufficiale a parlarVi di questi fatti è per me una grande emozione ed in qualche modo il compendio finale di una vicinanza che mi unisce al Circolo e che ha visto la mia vita, sia familiare che azionistica, legata ad esso.

Quando mi guardo alle spalle infatti vedo quel lontano Settembre del 1961 quando i miei genitori furono assunti quali gerenti dell’allora Cooperativa di Consumo e Immobiliare e rivedo le loro fatiche, il loro passare ogni mattina d’inverno ad accendere quelle stufe a carbone piazzate lì, negli enormi locali, a riscaldarne gli ambienti. O quando, dato che i telefoni nelle case private erano assai pochi ed il Circolo aveva il telefono pubblico, si andava ad avvisare qualche abitante che avrebbe ricevuto al Circolo una telefonata dai parenti.
E rivedo la nascita di mia sorella e la festa per il suo battesimo nei locali della sala TV. La mia mente torna ancora serena agli anni della gioventù trascorsa a giocare nel cortile dei “Tre alberi”; era cosi che chiamavamo i figli dei Franzon ed io il cortile delle feste. Così i ricordi affiorano indelebili e rivedo le tante facce di un Circolo e di un paese come fossero bucoliche cartoline. E come una cartolina mi appare ancora oggi quella fredda mattina del Natale del ’61 con la Via Mameli, silenziosa e deserta, che si presentava ricoperta da una candida e ancora vergine coltre di neve che brillava sotto uno splendido sole che troneggiava alto, in un azzurro e limpido cielo; e di fronte al Circolo solo una distesa di campi innevati. O come quelle sere d’estate in cui noi ragazzi ci divertivamo a catturare lucciole e “tichetò murnee” nel campo sull’angolo del provinciale.
E ancora il periodo del dopo militare, dei vent’anni, dei primi approcci al Consiglio di Amministrazione. Certo, a quell’età prevaleva la spensieratezza ed il divertimento ma, con altri Soci della mia età si tentò di fare qualcosa per attirare la gioventù in un Circolo che già allora soffriva di una cronica carenza di ricambio generazionale. Erano quelli gli anni delle feste popolari, delle musiche e dei complessi alternativi; ed alcuni tentativi di concerti e feste giovanili riuscimmo anche ad organizzarli. Poi un lungo periodo di militanza “a distanza” con varie cariche in qualità di Sindaco ecc. ecc. fino al Giugno 2001 quando fui onorato di entrare a far parte del Consiglio e di esserne eletto Presidente. Per non dimenticare l’oggi, il presente, dove la corsa ciclistica per giovani allievi che si svolge annualmente nel mese di Aprile e che organizziamo con la collaborazione della Società Ciclisti Monzesi è intitolata alla memoria di mio figlio Christian.
E’ quindi con tutto questo vissuto alle spalle che oggi non posso che essere felice, onorato ed orgoglioso di ricoprire questa Carica Istituzionale e di aver dovuto così sobbarcarmi questo lavoro di ricostruzione della nostra vita sociale.

In questa ricostruzione storica siamo partiti dalla nascita di questa nostra istituzione ad opera di venti “probi pionieri” di Cascine de Bastoni che hanno creduto nello spirito solidaristico ma soprattutto nella loro speranza di lungimiranza. Abbiamo ricostruito gli anni bui del fascismo e la quasi chiusura della Cooperativa, l’asservimento ad una Società costituita apposta per gestire il Circolo, la trasformazione in itinere di questa e la sua fusione con la precedente Cooperativa ed infine la costituzione della nuova Cooperativa così come la conosciamo ora.
Al raggiungimento di questo nostro traguardo non posso quindi che essere sinceramente grato a tutte quelle persone, Soci, simpatizzanti e volontari che durante tutti questi anni si sono prodigati per il bene comune e per la crescita della Società e la conservazione del suo patrimonio. In primo luogo ai vari Presidenti che si sono succeduti in questi lunghi cento anni e che mi hanno preceduto, ai Collegi dei Sindaci e dei Probiviri, ai numerosi, seppur anonimi nei loro componenti, Consigli di Amministrazione nonché a tutti i Soci ed i frequentatori.

Ma in questo giorno di memoria mi sento in dovere di sottoporre a tutti Voi il ricordo particolare e doveroso di quei Soci, e ve ne sono, che hanno perso la vita nelle due guerre e i cui nomi nessun libro o scritto ufficiale giunto a noi riporta; così come nessuna memoria orale ci riporta iniziative attuate in loro ricordo.

La presenza poi in questi lunghi anni di diverse associazioni politiche, culturali e sportive, ha dato lustro alla Cooperativa. Essa le ha accolte con ospitalità mettendogli a disposizione una sede per le loro attività, un luogo di ritrovo, di socializzazione e di confronto; ricevendone in cambio “materiale” umano e collaborazione alle sue iniziative.

Per concludere un grazie di cuore va rivolto a tutte le persone che hanno collaborato con noi alla stesura e alla realizzazione di questo libro ed in particolar modo ai signori Edoardo Fossati ed Enrico Sangalli. Persone del quartiere, che hanno in primo luogo studiato, per loro diletto, la storia del quartiere stesso di cui la nostra Cooperativa è sempre stata parte integrante. Esse si sono però sentite in dovere di aiutarci a ricostruire la “nostra storia” che è pur sempre, in fondo, storia del quartiere. La speranza è che venga, in un futuro vicino, pubblicato un libro che tratti ampiamente e documentatamene della storica Cascina de Bastoni e della sua lenta ma inesorabile trasformazione in quello che oggi è conosciuto in tutta Monza come il quartiere Sant’Albino.

Mi auguro quindi che questo libro, che nasce da una attenta e minuziosa ricerca di documenti storici, nonché quanto in esso narrato, possa essere utile per risvegliare nei giovani, forza di cui abbiamo estremo bisogno, la cultura dell’associazionismo e faccia da volano per un futuro ancora più roseo e duraturo della nostra beneamata.

Giuliano Ratti
Presidente Circolo Cooperativo E. De Amicis

 

 

La prima e positiva impressione della lettera inviatami dal Vostro Presidente e che mi invitava ai festeggiamenti del “primo centenario” della Vostra cooperativa.

Ho salutato e saluto con piacere questo spirito di sano ottimismo che fa guardare molto avanti e che riflette una realtà inconfutabile. Moltissime sono le società e le attività iniziate nei primi anni del ‘900; molte sono le cooperative che in questi anni possono permettersi di festeggiare il centenario di vita a differenza di società anche con nomi roboanti ma che spesso non arrivano a traguardi così importanti.

La cooperazione è longeva e probabilmente la qualità per essere così attivi dopo tanti anni sta nei valori motivanti che spinsero allora e coinvolgono ancora oggi tanti uomini e donne.
Ambire ad un’impresa mutuale e democratica verso soci, lavoratori e cittadini, solidale con i deboli e rispettosa del territorio che usa e frequenta, sono valori conquistati e fondativi dell’essere cooperativa.

Oggi il mutamento continuo del costume e delle qualità sociali, le ambizioni dei nostri padri a volte non sappiamo capirle, le camuffiamo per convenienza o perché appannati nelle nostre visioni sociali ed invece la genuinità e la bellezza di quelle idee sono oggi valide come ieri.

Mi da grande conforto ritrovarle nelle mie visite presso i nostri circoli cooperativi ed auspico che Vi continuino ad accompagnare sempre verso il Vostro prossimo centenario.

Vittoriano Ferioli
Presidente Ass.ne Lombarda Circoli Cooperativi